Il 28 agosto scorso il New York Times ha pubblicato un reportage di Nikil Saval sul Sito Patrimonio Mondiale “Ivrea Città Industriale del XX Secolo”, leggilo online.
Nel suo articolo il giornalista americano, analizzando le condizioni di gestione e valorizzazione in prospettiva turistica del sito stesso, riprende la critica al sistema del Patrimonio Mondiale portata dal giornalista italiano Marco D’Eramo, citando letteralmente: “UNESCO’s ‘World Heritage’ listing is the kiss of death. Once the label is affixed, the city’s life is snuffed out; it is ready for taxidermy.” (La lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è il bacio della morte. Una volta apposta l’etichetta, la vita della città viene annullata; è pronta per la tassidermia).
Da questa lettura, in seno all’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale è nato un confronto sui vantaggi apportati dall’assegnazione del “tempietto UNESCO” ai fini dello sviluppo turistico dei siti e del territorio circostante.
Nella vasta panoramica di opinioni, strategie ed esperienze offerte dai nostri soci ritroviamo situazioni eterogenee, che si legano alla più ampia gestione delle politiche del turismo degli enti locali, del Ministero competente e alle policy di gestione del siti Patrimonio Mondiale.
Ne parliamo quindi con alcuni rappresentanti dei beni del Patrimonio Mondiale italiano per sfatare i miti ricorrenti sul “tempietto UNESCO” e sollecitare gli operatori a prendere posizione rispetto alla gestione del fenomeno turistico.
Introduzione e moderazione
Ingrid Veneroso
Direttore Rivista Siti – Ufficio Comunicazione Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale
Gli speaker
Alessio Pascucci
Sindaco di Cerveteri e Presidente Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale
Carlo Francini
Site Manager of the UNESCO World Heritage Site “The Historic Center of Florence”
Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale
Andrea De Crescentini, Assessore al Turismo, Attività Produttive e Centro Storico Patrimonio Mondiale Città di Urbino
TBA, Fondazione Barumini Sistema Cultura
Questo slot indaga sull’impatto del “Tempietto UNESCO” sul flusso turistico nei siti designati.
Il logo UNESCO vuole rappresentare il rapporto esistente tra il mondo della natura e quello della cultura, è l’emblema ufficiale dal 1978, ideato dall’artista belga Michel Olyff.
Il quadrato al centro è simbolo delle opere realizzate dalla creatività umana.
Il cerchio vuole dare risalto a tutto quello che la natura ci offre, come un dono.
La forma del cerchio inoltre richiama il pianeta terra.
Significa che la protezione si estende sopra tutto il patrimonio culturale e naturale del mondo, che appartiene ad ogni uomo.