WTE 2019 | Focus Città e Siti UNESCO si svolge a Palazzo Venezia, più in particolare le conferenze, gli incontri, le analisi & ricerche sono ospitate in due sale: Sala Altoviti del percorso museale e Sala Cinesi Grande.

Palazzo Venezia a RomaPolo Museale del Lazio

Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Piazza Venezia, 3
Roma
Il website ufficiale del Museo Nazionale di Palazzo Venezia

Visita il Museo Nazionale di Palazzo Venezia GRATIS 🙂

Focus Città e siti UNESCO
Per l’occasione di WTE 2019 | World Tourism Event, Salone Mondiale del Turismo Città e Siti UNESCO le persone registrate, oltre a seguire liberamente tutti i lavori nel programma scientifico e approfondire le proposte degli espositori presenti, possono visitare gratuitamente il Museo Nazionale di Palazzo Venezia.

Ingresso dedicato

Ingresso dedicato Palazzo Venezia
Le persone con difficoltà motoria possono accedere dall’ingresso di Palazzo Venezia in via del Plebiscito al numero 118.

Non fare sciocchezze!

No CAR per WTE 2019
Non venire a Palazzo Venezia in macchina: scegli tra a piedi, in taxi oppure in bus!

Prendi il BUS, è comodissimo

Autobus Palazzo Venezia
Dalla Stazione Termini il 64, oppure il 40 o il 70, circa 15 minuti di corsa per Piazza Venezia.

Palazzo Venezia è di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali MiBAC, è la sede del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia che appartiene al Polo Museale del Lazio.

Palazzo Barbo o Palazzo Venezia è un palazzo di Roma compreso tra piazza Venezia e via del Plebiscito a Roma.

Fu costruito tra il 1455 e il 1467 su commissione del cardinale veneziano Pietro Barbo, che in seguito divenne papa con il nome di Paolo II, per la costruzione venne utilizzato travertino proveniente dal Colosseo e dal Teatro di Marcello.

La paternità del progetto del palazzo, che rappresenta uno dei primi e più importanti edifici civili della Roma rinascimentale, è incerta; per alcuni è da riferire a Leon Battista Alberti, per altri a Giuliano da Maiano, che sicuramente scolpì il portone principale del palazzo, per altri a Bernardo Rossellino.

È tuttavia più accreditata dalla critica più recente l’attribuzione a Francesco del Borgo, già attivo a Roma come architetto della corte papale presso Niccolò V.