Direttore del dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Direttore del dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Eletto nella mattina del 15 dicembre 2020, subentra al filosofo Edoardo Massimilla e guiderà il dipartimento per i prossimi tre anni, da gennaio 2021.
Mazzucchi, ordinario di Filologia italiana e di Filologia dantesca, è stato componente del Senato Accademico ed è attualmente Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali dell’Ateneo federiciano.
La dedizione al lavoro è stata la caratteristica della sua brillante carriera accademica, fino all’ascesa alla guida del Dipartimento di Studi Umanistici.
Filologo moderno e abile divulgatore, ha innovato gli studi sui manoscritti rendendoli accessibili e, al tempo stesso, appassionanti per le nuove generazioni.
Innovazione che dimostra costantemente, ad esempio, nella direzione, presso la Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, della Scuola di Alta Formazione in ‘Storia e filologia del manoscritto e del libro antico’, nata da un accordo tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Un percorso suggestivo che ha, inoltre, riconsegnato alla comunità l’immenso patrimonio librario del complesso Oratoriano.
Il Dipartimento di Studi Umanistici raccoglie l’eredità dell’antica Facoltà di Lettere e Filosofia ed è il più grande della Federico II con 190 docenti e ricercatori e un’offerta didattica articolata, tra l’altro, in 16 corsi di laurea triennali e magistrali e 4 dottorati di ricerca. Un Dipartimento intriso nel territorio che, con le sue molteplici attività, offre contributi costanti alla politica culturale e alle attività di terza missione che l’Ateneo federiciano mette in campo.
Membro dell’Accademia pontaniana, Mazzucchi coordina il Dottorato di ricerca in ‘Testi, tradizioni e culture del libro. Studi italiani e romanzi’ presso la Scuola Superiore Meridionale.
Vicepresidente del Centro Pio Rajna per la Ricerca letteraria, filologica e linguistica, e membro del Consiglio direttivo della Casa di Dante in Roma, fa parte delle Commissioni scientifiche preposte all’Edizione Nazionale degli Antichi Commenti e alla Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante.
Professore, ricercatore, ma ancor più studioso della letteratura italiana medievale con particolare attenzione all’opera di Dante, alla sua prima ricezione, al rapporto tra testo e immagine nella tradizione manoscritta. È componente del Comitato nazionale per le celebrazioni del Settecentenario della morte del Sommo Poeta.
Dirige con altri illustri colleghi prestigiose riviste e collane scientifiche, ha coordinato l’ambito di ‘Discipline Storiche, storico letterarie e storico artistiche’ del Piano Nazionale per la Ricerca 2021-2027.
Il suo ultimo lavoro, in ordine di tempo, è la curatela al volume di Enrico Malato “Nuovi studi su Dante. Lecturae Dantis, note e chiose dantesche”, uscito il 26 novembre del 2020 per Bertoncello Artigrafiche. Un volume che conferma il costante rapporto diretto con i testi per decifrare l’universo dantesco.
Padova e i padovani sono citati nella Divina Commedia nel XVII canto dell’Inferno: tra gli usurai Dante cita infatti Rinaldo Scrovegni, padre di Enrico, committente dell’omonima cappella affrescata stupendamente da Giotto. Anche a partire da questa suggestione si è sviluppato il racconto di un presunto e non documentato incontro, condito da salaci scambi di battute, […]