Padova, Giotto, Dante e il rinnovamento del linguaggio

Area Cavallo del Palazzo della Ragione a Padova

Padova e i padovani sono citati nella Divina Commedia nel XVII canto dell’Inferno: tra gli usurai Dante cita infatti Rinaldo Scrovegni, padre di Enrico, committente dell’omonima cappella affrescata stupendamente da Giotto.

Anche a partire da questa suggestione si è sviluppato il racconto di un presunto e non documentato incontro, condito da salaci scambi di battute, tra il pittore fiorentino e Dante Alighieri a Padova nei primi anni del Trecento.

Ben al di là dell’aneddotica, però il rinnovamento giottesco del linguaggio pittorico e gli strepitosi ingranaggi verbali affidati alle terzine della Commedia segnano con evidenza l’irruzione della realtà nell’immaginario medievale.

Ma in Dante come in Giotto la mimetica rappresentazione della realtà terrena non è fine a se stessa, ma è indirizzata alla rivelazione del trascendente.

Speaker
Andrea Mazzucchi | Università Federico II di Napoli, Professore di filologia della letteratura italiana
Giorgio Andrian | Comitato Candidatura Padova Urbs picta, Project Leader
Emanuela Contiero | Ag. Generale Treccani Veneto, Trentino Alto Adige, Brescia e Mantova & Ristorante Caffè Letterario Treccani, Segreteria Organizzativa

Venerdì 24 settembre 2021