Vittorio Emiliani

Vittorio Emiliani

Giornalista e scrittore

Giornalista e scrittore

Nato a Predappio, nell’Appennino forlivese, si trasferisce con la famiglia prima a Cervia, poi a Urbino, dove trascorre tutta l’infanzia.

Successivamente vive a Copparo (FE), quindi si trasferisce a Voghera.

Nel centro dell’Oltrepò Pavese vive l’esordio della carriera giornalistica, dapprima come redattore del settimanale “Il Cittadino”, poi come direttore di “Ateneo Pavese” giornale dell’Organismo Rappresentativo Universitario di Pavia.

Collabora con i periodici nazionali «Comunità», «Il Mondo» di Mario Pannunzio e «l’Espresso», poi passa alla stampa quotidiana: è inviato del «Giorno».

Nel 1974 viene chiamato a Roma per fare l’inviato del «Messaggero», sale tutti i gradini della gerarchia professionale, da caposervizio a caporedattore centrale, fino a diventare direttore responsabile, carica che ricopre dal 1981 al 1987.

Successivamente è collaboratore del supplemento culturale del «Sole 24 Ore» ed editorialista del «Messaggero», del «Tempo», del «Secolo XIX» e dell’Unità».

Parallelamente al lavoro di giornalista, Emiliani svolge l’attività di scrittore.

È autore di opere di vario genere, tra cui I tre Mussolini (Emiliani e Mussolini sono nati nella stessa città) e Benedetti maledetti socialisti.

Emiliani si è iscritto al PSI nel 1958 ed è stato eletto deputato nel 1994 nelle file dei Progressisti, come socialista.

Nel 1989 ha avuto la prima esperienza in televisione come conduttore di un’inchiesta che avrebbe poi riassunto nel volume Se crollano le torri (Rizzoli, 1990).

Il 3 febbraio del 1998 è nominato consigliere del CdA della RAI, a questa esperienza ha dedicato il volume Affondate la Rai. Viale Mazzini prima e dopo Berlusconi.

È stato membro del CdA dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, gestione dei concerti.

Ha presieduto la Fondazione Rossini di Pesaro dal 1990 al 1995.