L’Arte della perla di vetro patrimonio UNESCO ICH: le perle di vetro e i legami con la cucina e il cucito

Sala Anziani di Palazzo della Ragione a Padova

Creare perle di vetro e infilarle, per secoli è stato un lavoro femminile. Questa pratica, svolta prevalentemente a domicilio, permetteva alle “perlere” e alle “impiraresse” di conciliare i tempi lavorativi con quelli domestici e integrava le entrate familiari.

Il luogo in cui le “perlere” realizzavano le perle di vetro era, quasi sempre, la cucina e, in questo ambiente, le abili artigiane, utilizzavano oggetti di uso comune per sagomare e decorare le loro creazioni.

Anche molti termini, tuttora vivi nel linguaggio delle moderne “perlere”, hanno avuto origine nelle cucine delle loro bisnonne e sono stati tramandati, di generazione in generazione.

Gli utensili da cucina, spesso rifunzionalizzati, sono usati anche oggi e passano di madre in figlia e sono conservati con cura in ambito familiare.

Fino alla metà del secolo scorso, le “impiraresse”, sedute sull’uscio di casa, con in grembo una “sessola” colma di perline e in mano ventagli di aghi lunghi e sottili, infilavano in matasse le conterie con gesti veloci e precisi.

Le più specializzate tra loro, creavano, con filo di ferro, fiori di perline, tessevano frange a telaio o ricamavano borsine, arazzi e abiti.

Gli oggetti usati dalle “impiraresse” e il linguaggio utilizzato erano e sono ancora intimamente legati al cucito, al ricamo e alla cucina.

Le moderne “impiraresse” hanno spesso imparato quest’arte in famiglia e la trasmettono, insieme al loro linguaggio, alle nuove generazioni.

Speaker
Cristina Bedin | Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, Presidente

Venerdì 24 settembre 2021